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giovedì 30 giugno 2011

Dialogo Interculturale




Un'interessante lettura e possibilità di ricerca.


“L’altro/a tra noi - La percezione dei confini da parte delle e degli adolescenti italiani” è il titolo di uno studio realizzato dalla Fondazione Intercultura

Un'indagine su 8 province italiane su come gli adolescenti costruiscono l'immagine dell'altro...adolescenti che saranno gli adulti di domani.

Questo può aiutare ad aumentare le nostre conoscenze e competenze

mercoledì 22 giugno 2011

Seconde Generazioni

seconde generazioni

con questo video voglio introdurre l'argomento delle Seconde Generazioni e dell'associazione che è nata a Roma nel 2005.....http://www.secondegenerazioni.it/

Credo sia importante prendere una posizione sull'argomento!

domenica 12 giugno 2011

Comunicazione interculturale

Esistono degli ostacoli psico-affettivi della comprensione interculturale che portano dalla paura del diverso alla tentazione di vedere in esso un capro espiatorio.

LaRay Barna ha elencato gli ostacoli che a suo parere impediscono la comunicazione interculturale:
Ostacoli
  1. la presunzione di essere uguali, che impedisce di vedere la diversità
  2. la differenza linguistica
  3. i fraintendimenti verbali
  4. i preconcetti e gli stereotipi
  5. la tendenza a giudicare
  6. la forte ansia.
Comprendersi non è un ''evento naturale'' ma uno sforzo e una scelta che va in controtendenza con l'individualismo e la chiusura.
Riprendendo la metafora informatica proposta da Hofstede:

la comunicazione interculturale dovrebbe accompagnare e favorire la costruzione di un ''mondo perfetto'' non dove tutti hanno Windows o Macintosh o Unix, ma in cui ciascuno ha il sistema operativo che preferisce o che si è trovato nel suo computer e questo non gli crea alcuna difficoltà nel collegarsi con gli altri

 Bibliografia utile

Oltre a questi ostacoli aggiungerei anche altre barriere alla comunicazione:

  1. interrompere
  2. dare giudizi
  3. offrire consigli
  4. minacciare
  5. svalutare
  6. deridere
  7. generalizzare
  8. incalzare
  9. imporre
  10. interpretare

giovedì 9 giugno 2011

Comunicazione interculturale

Il ''compito'' della comunicazione interculturale dovrebbe essere quello di favorire il confronto tra persone di culture diverse e la coesione sociale.
Ma come possiamo raggiungere quest’obiettivo?
Abbiamo bisogno di competenze comunicative da mettere in pratica nei colloqui di orientamento con persone straniere?
Un autore esperto nel campo dice che:

''L'acquisizione delle abilità di comunicazione interculturale passa attraverso tre fasi:

consapevolezza, conoscenza e abilità.

Tutto comincia con la consapevolezza: il riconoscere che ciascuno porta con sé un particolare software mentale che deriva dal modo in cui è cresciuto, e che coloro che sono cresciuti in altre condizioni hanno, per le stesse ottime ragioni, un diverso software mentale. [...]
Poi dovrebbe venire la conoscenza: se dobbiamo interagire con altre culture, dobbiamo imparare come sono queste culture, quali sono i loro simboli, i loro eroi, i loro riti [...].
L'abilità di comunicare tra culture deriva dalla consapevolezza, dalla conoscenza e dall'esperienza personale''.

                                                                                        (Hofstede)

La comunicazione interculturale è un’ integrazione di abilità e facoltà generali.
Le competenze specifiche che possono aiutare sono:
1.      la conoscenza della lingua, un modo per ''accorciare le distanze'' e per dimostrare interesse e rispetto verso l'altro. In molti servizi infatti sono presenti mediatrici culturali - linguistiche.
2.      la conoscenza non stereotipata di valori e tradizioni
3.      la capacità di interpretare i modi particolari con cui stili e regole vengono espressi attraverso la comunicazione dalle singole persone.

Elementi da non dimenticare:
  1. il linguaggio non verbale dal qualecspesso nascono distorsioni e malintesi
  2. il contesto in cui le espressioni vanno collocate, infatti nelle culture definite ''ad alto contesto'' la maggior parte delle informazioni non viene fornita in modo esplicito, bensì va desunta dal contesto, dalla gestualità o dal tono di voce.

Queste abilità ci aiutano a comprendere l’altro?

Curare la comunicazione interculturale contribuisce a realizzare, insieme all'empatia nelle sue molteplici dimensioni, la comprensione dell'altro, anche se non è possibile immaginare una piena comprensione, per l'indefinita libertà della persona e per l'immensa varietà di significati che noi stessi attribuiamo alla vita e alle espressioni culturali. 

continua...

sabato 4 giugno 2011

Pregiudizi e stereotipi nell’incontro con persone straniere

A proposito di stereotipi/pregiudizi ho trovato molto interessante un articolo nel blog Integrazione Pisa  
e il commento fatto da una lettrice con il link Luoghi Comuni

Un documento che ci racconta I luoghi comuni che abbiamo rispetto ai cittadini stranieri.

Credo sia molto formativo e utile anche per noi operatori che non siamo immuni da luoghi comuni o stereotipi e che possono ostacolare una comunicazione efficace nei colloqui di orientamento o di accoglienza.

Complessivamente, regolari e non, la presenza degli stranieri in Italia è al 7-8% mentre nella percezione degli italiani è il 23%. Questo è uno dei luoghi comuni del documento, commentato attraverso dati e numeri presi da fonti sicure, come Caritas, Istat, Ismu.
Anche pensare “vengono tutti qua” è una percezione distorta della realtà, infatti l’Italia è quasi all’ultimo posto

Irlanda 12,6%
Spagna 11,6%
Austria 10,2%
Germania 8,8%
Gran Bretagna 6,6%
Italia 5,8%
Francia 5,7%

Ma i numeri sicuramente non sono sufficienti per abbattere stereotipi e pregiudizi, credo che l’incontro con le persone possa aiutare, ma un incontro percepito e vissuto come relazione paritaria senza differenza di potere, mentre spesso il rapporto con la persona straniera e non solo in Italia, è definito da una differenza di potere (noi-loro) e gli stereotipi e i pregiudizi sono applicati al gruppo e non alla singola persona. Così quando incontriamo una persona appartenente a quel determinato gruppo noi lo percepiamo con delle caratteristiche già attribuite al gruppo e da qui possono nascere aspettative e pensieri distorti.
Forse è impossibile non avere stereotipi o distorsioni ma sapere come funziona la nostra mente ci può aiutare.
Buona lettura!

venerdì 3 giugno 2011

Uno studio sull'intergrazione degli stranieri

L'integrazione dei migranti è una delle priorità dell'Unione Europea e lo studio di Eurostat raccoglie degli indicatori per "verificare" l'intergrazione dei cittadini immigrati.

OCCUPAZIONE: tasso di occupati e disoccupati
ISTRUZIONE: titolo di studio e tasso di abbandono scolastico
INCLUSIONE SOCIALE: media del reddito, stato di salute, rischio povertà
CITTADINANZA ATTIVA: cittadinanza, rappresentanti eletti

Credo che un efficente servizio di orientamento lavorativo e formativo possa contribuire a migliorare questi indicatori. Per scaricare l'intero rapporto...
Doc.