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mercoledì 30 settembre 2015

Uno strumento indispensabile: il colloquio individuale.

Buongiorno a tutti, oggi voglio segnalare un interessante documento disponibile on line il-colloquio-nella-relazione d'aiuto che offre spunti teorici e soprattutto pratici per lo svolgimento di un colloquio individuale con persone che si trovano nello stato di rifugiato o richiedente asilo. Come già sviluppato in altri miei post , sono fondamentali alcuni accorgimenti: focalizzarsi sull’altro e sul suo contesto, inteso sia come luogo di provenienza che come storia personale e di conseguenza utilizzare un linguaggio comprensibile (il linguaggio è una qualsiasi forma di comunicazione, anche, anzi in certi casi soprattutto, il linguaggio non verbale), cercare di stabile fiducia e reciprocità, astenendosi da giudizi o risoluzione veloce del problema.
Il documento offre suggerimenti per la costruzione di setting ad hoc a seconda del colloquio che dobbiamo svolgere, tenendo presente naturalmente le possibilità che offre il luogo in cui verranno svolti i colloqui.

Buona lettura e grazie alla cooperativa In Migrazione di Roma!

martedì 22 settembre 2015

Stranieri oggi

Dopo 4 anni ritorno a scrivere. Perché ho lasciato passare tutto questo tempo? Impegni personali, di lavoro o semplicemente mancanza di idee, di tempo, di voglia di dire qualcosa sulla questione che oggi dilaga sui mezzi d’informazione…l’immigrazione…

Non è facile dire qualcosa d’interessante e di utile per chi lavora in questo settore, per chi ogni giorno parla con tante persone, donne, uomini, bambini e vecchi, che hanno abbandonato la loro casa, anzi forse la loro casa non esiste più e hanno negli occhi l’orrore, la distruzione,l’angoscia, la morte…

Forse guardando l’operatore cercano la speranza di essere accolti, ascoltati, capiti e non giudicati o etichettati come “straniero, immigrato, profugo, rifugiato…”, forse vogliono solo essere visti come esseri umani. Esseri umani soli, allo sbando, senza un preciso progetto di vita, se non quello di salvarsi la vita.


Cosa poter dire all’ operatore che si trova davanti, non solo una persona, ma un mondo intero? Davanti a sé un altro mondo, quasi incomprensibile che, forse accende dei ricordi ancestrali, della nostra memoria collettiva, di esseri umani appunto, che hanno vissuto in epoche ormai lontane la guerra e la morte.  

mercoledì 7 dicembre 2011

Permessi di soggiorno a punti?

L' Accordo di Integrazione entrerà in vigore il 10 marzo 2012.
Visualizza l'Accordo:
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/22/0936_allegato_a.pdf
Da quel giorno le persone straniere che faranno domanda di permesso di soggiorno firmeranno un accordo che prevede l'impegno della persona e dello stato italiano a farsì che si inizi un percorso di integrazione.
All'atto della sottoscrizione dell'accordo, sono assegnati allo straniero 16 crediti corrispondenti al livello A1 di conoscenza della lingua italiana parlata ed al livello sufficiente di conoscenza della cultura civica e della vita civile in Italia. I crediti dopo 2 anni dovranno essere 30.
Visualizza i  Crediti riconoscibili:
http://www.interno.it/mininterno/export/sites/default/it/assets/files/22/0936_allegato_b.pdf

Altre informazioni: http://www.meltingpot.org/articolo17095.html

martedì 1 novembre 2011

Novità nell’apprendistato e nei tirocini per stranieri e non

Testo Unico dell’Apprendistato  Dlgs 167/2011(link)

Dal 25 ottobre 2011 è entrato in vigore questo testo unico che introduce novità e cambia alcune cose dell’apprendistato.
Vediamo che cosa:

abbiamo 4 tipi di apprendistato e non più 3 e sono rivolti a
  1. giovani da 15 a 25 anni per ottenere qualifica o diploma professionalizzante
  2. giovani da 18 a 29 anni per imparare un mestiere per un massimo di 3 anni (5 anni per artigianato) con 120 ore di formazione nei 3 anni
  3. per giovani da 18 a 29 anni per alta formazione e ricerca compresi praticantati per professioni regolate da Ordini Professionali
  4. per lavoratori in mobilità per la loro riqualificazione professionale.

Dalla Regione Toscana approvata ad ottobre 2011Carta di Qualità dei Tirocini

Per le persone straniere con Permesso per studio è possibile attivare un tirocinio

Il tirocinio non è un rapporto di lavoro, ma uno strumento per facilitare l’inserimento lavorativo. Tipi di tirocinio secondo la Regione Toscana:

a) T. formativi e di orientamento per neo-diplomati e neo laureati da 1 a 6 mesi
b) T. di inserimento per inoccupati (fino a 12 mesi)
c) T. di reinserimento per disoccupati e lavoratori in mobilità (fino a 12 mesi)
d) T. di inserimento per soggetti disabili (L. 68/99; fino a 24 mesi)
e) T. di inserimento per soggetti svantaggiati-in trattamento psichiatrico, tossicodipendenti, alcolisti, detenuti con misure alternative di detenzione (fino a 24 mesi)

Giovani Si: possibilità di un rimborso di 400€ mensili per lo svolgimento del tirocinio

sabato 22 ottobre 2011

Le fasi dell'accoglienza

La 1° fase riguarda il saper essere dell'operatore che incontra il saper essere del cliente,
la 2° fase ha a che fare con  il saper fare e la terza il sapere.

Infatti nella 1° fase l'obiettivo è accogliere, comprendere ed entrare in relazione con l'altro attraverso ascolto attivo, silenzio partecipato, domande aperte;

Successivamente analizziamo il problema specifico attraverso le competenze che rientrano nel nostro sapere fare, quindi DOMANDE VERTICALI, ORIZZONTALI, APERTE, CHIUSE, A IMBUTO, è una fase di contenuti dove entriamo nel vivo della ricerca del lavoro incontrando il saper fare del cliente (se questa è la richiesta)

Solo alla fine nella 3 fase restituiamo, informiamo mettendo in pratica il nostro sapere, diamo le risposte.
Quello che dobbiamo tener presente è...

L'accoglienza nel disagio

Nei colloqui di orientamento con persone straniere, specifici per la ricerca del lavoro, possiamo trovarci nel caso di "accoglienza in situazioni di disagio"
Come interveniamo?

La persona che ho davanti presenta un disagio per motivi di lavoro?

Se a questa domanda mi rispondo di si allora dovrò chiedermi e cercare di comprendere quanto sia importante per quella persona avere un lavoro.
Lavoro per sopravvivenza fisica?
Lavoro per sopravvivenza psichica?
Lavoro per un riconoscimento sociale?
Per rispondere a queste domande cerco di indagare per capire il motivo che l'ha spinto/a a rivolgersi allo sportello attraverso DOMANDE APERTE - EMPATICHE e ASCOLTO ATTIVO.

Questa può essere vista come PRIMA FASE DI ACCOGLIENZA che lo scopo di creare una relazione di fiducia tra me e l'altro, ha l'obiettivo di entrare in contatto con il mondo di un'altra persona

lunedì 10 ottobre 2011

L’accoglienza nell’orientamento

Come operatore prima di dare delle risposte all’altro è necessario che mi ponga delle domande:


Di quali strumenti ho bisogno per accogliere persone straniere e cercare di orientarli nei loro percorsi?
Qual è il mio obiettivo durante i colloqui?
Qqual è  motivazione  spinge l’altro a rivolgersi al servizio?
Quali sono le sue aspettative?


Che immagine ha l’altro del servizio ?(sia un centro per l’impiego, che un informagiovani, che un’agenzia formativa o un’agenzia per il lavoro)


 Una tecnica che può essere utilizzata o comunque che può dare qualche stimolo/idea per noi operatori è la TECNICA DELLA RIFORMULAZIONE introdotta da Carl Rogers
http://www.acp-italia.it/  che l’obiettivo di far capire all’altra persona che lo stiamo ascoltando ed un modo per noi per controllare se abbiamo compreso ciò che ci viene detto.http://www.orientamento.it/orientamento/3b.htm


Che cosa vuol dire riformulare? 
1. Dire con parole nostre il contenuto dell’altro 
2.     Riepilogare 
3.     Delucidare/far emergere quello che sta sullo sfondo del discorso 
4.     Confrontare
Come operatori di sportello sia nell’accoglienza che nell’orientamento lo strumento principale che abbiamo è il colloquio, è nella relazione IO-TU che gli elementi della comunicazione e le tecniche possono diventare strumenti operativi per una comunicazione efficiente.