Dopo 4 anni ritorno a scrivere. Perché
ho lasciato passare tutto questo tempo? Impegni personali, di lavoro o
semplicemente mancanza di idee, di tempo, di voglia di dire qualcosa sulla
questione che oggi dilaga sui mezzi d’informazione…l’immigrazione…
Non è facile dire qualcosa d’interessante
e di utile per chi lavora in questo settore, per chi ogni giorno parla con
tante persone, donne, uomini, bambini e vecchi, che hanno abbandonato la loro
casa, anzi forse la loro casa non esiste più e hanno negli occhi l’orrore, la
distruzione,l’angoscia, la morte…
Forse guardando l’operatore
cercano la speranza di essere accolti, ascoltati, capiti e non giudicati o
etichettati come “straniero, immigrato, profugo, rifugiato…”, forse vogliono
solo essere visti come esseri umani. Esseri umani soli, allo sbando, senza un
preciso progetto di vita, se non quello di salvarsi la vita.
Cosa poter dire all’ operatore che
si trova davanti, non solo una persona, ma un mondo intero? Davanti a sé un
altro mondo, quasi incomprensibile che, forse accende dei ricordi ancestrali,
della nostra memoria collettiva, di esseri umani appunto, che hanno vissuto in
epoche ormai lontane la guerra e la morte.
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